Padova, 23 marzo 2024 - Ultima giornata del World Health Forum Veneto, caratterizzata da una serie di incontri e dibattiti di alto livello, dedicata all'analisi del presente e al futuro delle scienze mediche e delle tecnologie che promettono di migliorare la qualità della vita. L'evento, organizzato a Padova, ha visto la partecipazione di un vasto pubblico, tra cui cittadini, operatori sanitari, pazienti ed esperti, ed è stato promosso da un consorzio di enti e istituzioni tra cui Motore Sanità, la Regione del Veneto, il Comune di Padova, la Camera di Commercio di Padova, la Fondazione Cariparo, l'Università degli Studi di Padova, Veneto Innovazione, il VIMM-Veneto Institute of Molecular Medicine, il Teatro Stabile del Veneto, VenicePromex e l'Agenda Digitale del Veneto 2025.
A prendere la parola per primo durante la tavola rotonda “I dati internazionali OCSE sui volumi di utilizzo e spesa in sanità”, moderata da Luciano Flor, già Direttore Generale Sanità Regione del Veneto, Claudio Zanon, Direttore Scientifico Motore Sanità.
“Il futuro della sanità - ha detto Delli Gatti - sarà modellato dalla tecnologia informatica; in particolare, la possibilità di elevare i sistemi sanitari in termini di capacità di risposta efficace ed efficiente ai bisogni di salute della popolazione sarà fortemente dipendente dall’uso che intenderanno fare della tecnologia informatica: più essa sarà adottata per ‘cambiare le regole del gioco’, più il gioco farà vincere tutti i suoi attori, ed in particolare i cittadini-pazienti, i professionisti sanitari e gli stessi sistemi sanitari, garantendone la sostenibilità. ‘Cambiare le regole del gioco’ significa considerare la tecnologia informatica nello stesso modo in cui i ricercatori indagano con interesse una nuova, promettente molecola: una possibile ‘promessa’ per trasformare i percorsi di prevenzione, diagnosi, assistenza e cura, migliorandone il valore, ovvero il rapporto fra outcome e risorse impiegate. E ‘cambiare le regole del gioco’ significa perseverare nel dedicare le giuste risorse affinché la nuova molecola “digital health” sprigioni in continuo i suoi potenziali per accompagnare il sistema salute nel suo percorso di continua, necessaria trasformazione”.
Matteo Santoro, Direttore Generale GPI, ha sottolineato l'importanza della tecnologia nel garantire un sistema sanitario sostenibile e centrato sulle persone. “Il futuro ci chiama a rispondere al bisogno di grandi fasce di popolazione in un contesto dove le risorse sono caratterizzate da una disponibilità limitata”, ha dichiarato Santoro. “Viviamo per fortuna in un Paese dove la Sanità è intesa come un bene universalistico, ma per continuare ad essere tale deve essere anche sostenibile. La tecnologia riveste un ruolo nodale in questo contesto. L’innovazione è fortemente orientata a migliorare la qualità di vita delle persone e supporta la sfida dei prossimi anni attraverso soluzioni che contribuiscono da un lato a ridisegnare l’intero Sistema Sanitario sempre più organizzato sulle persone anziché sulla malattia; dall’altro le tecnologie introducono modelli e prospettive per affrontare il tema della Salute con paradigmi nuovi, come ad esempio quello della medicina personalizzata o del One-Health. Il gruppo GPI sta investendo convintamente su questa prospettiva”.
Pietro Pacini, Presidente Assinter Italia, ha evidenziato il ruolo cruciale dell'innovazione tecnologica nel trasformare il settore sanitario italiano: “Viviamo in un'era in cui l'innovazione tecnologica sta rivoluzionando ogni aspetto della nostra vita e il settore sanitario non è da meno”, ha affermato Pacini. “Attraverso soluzioni all'avanguardia come l'intelligenza artificiale, l'analisi dei big data, la telemedicina e la sanità digitale, possiamo trasformare radicalmente il modo in cui vengono erogati i servizi sanitari nel nostro Paese. Per farlo, è necessaria una collaborazione stretta tra le istituzioni regionali e nazionali, il mondo della sanità e le aziende ICT e Assinter Italia, con la sua capacità di fare rete, oggi è un soggetto che può svolgere quell’importante ruolo di raccordo, nella convinzione che lo sviluppo della sanità del futuro sia un percorso progettuale da costruire in maniera unitaria”.
A porre l'accento sull'importanza di adottare un approccio etico e responsabile nell'utilizzo delle tecnologie digitali nel contesto sanitario è Andrea Leonardo, Director of HealthCare AlmavivA. “Parlando di impatti delle tecnologie digitali sul futuro della Sanità e della velocità a cui oggi le tecnologie corrono - spiega Leonardo - diventa fondamentale che alla Rivoluzione Digitale in corso venga ancorato un paradigma di Umanesimo Digitale per un uso etico, consapevole e responsabile delle tecnologie (I.A. su tutte, viste le sue potenzialità disruptive), per indurre tutti gli stakeholder del Sistema Salute a una riflessione critica sulle implicazioni sociali e sugli impatti culturali delle tecnologie nella società e sulla vita dei pazienti”.
Mario Ronchetti, Presidente Atena Informatica Srl, ha espresso gratitudine a Motore Sanità per aver invitato l'azienda al World Health Forum. “Siamo felici di partecipare a questo confronto fra professionisti - conferma Ronchetti -, convinti che possa generare una condivisione utile sull’importanza, per le aziende IT, di giocare un ruolo di grande responsabilità, offrendo strumenti digitali in grado di innovare i sistemi di welfare locali, favorendo la sinergia tra amministrazioni locali e attori territoriali e per rispondere a rischi e bisogni sociali e sanitari complessi ormai sempre più rilevanti. Provenendo dal mondo welfare stiamo guardando con molto interesse alla riforma della Sanità Territoriale introdotta con DM 77/22 del Ministero della Salute. Il nostro interesse nasce dalla convinzione che per realizzare gli obiettivi del 77/22, ma più in generale per prendersi cura delle persone in modo compiuto, sia necessario far interoperare il mondo del welfare con il mondo della sanità”.
A chiudere i lavori Giacomo Lorusso, Amministratore Delegato Jakala Civitas, con queste parole: “Il World Health Forum è stata un’occasione straordinaria per comprendere come un’adozione responsabile ed etica dell’Intelligenza artificiale in sanità possa portare a dei benefici importanti nella clinica – ad esempio per consentire diagnosi più veloci e accurate o per identificare i casi a rischio di deterioramento. Al tempo stesso è importante valutare l’uso dell’IA per semplificare l’esperienza del cittadino nell’accedere ai servizi e per evitare agli operatori sanitari attività di raccolta delle informazioni e di inquadramento dei bisogni che possono delegate alle macchine. È importante partire dai dati e dalle informazioni già disponibili, in modo da ripensare le esperienze dei pazienti e dei professionisti sulla base dell’IA; è qualcosa che sta già accadendo in altri settori e che il Gruppo Jakala è in grado di portare anche in sanità, aggiungerei con un maggior valore, potendo dedicare alla cura dei pazienti il tempo risparmiato in attività amministrative”.